30 giu 2015

RECENSIONE: - COMPLOTTO IN RIVA D'ARNO - PARIGI & SOZZI


AUTORE: Parigi & Sozzi
CASA EDITRICETimeCrime
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015


Toscana, 1611. L’ufficiale Saverio Adinolfi riceve l’incarico di recuperare una grande quantità di oro, sottratta ad alcuni galeoni spagnoli da pirati al servizio dell’ordine toscano di Santo Stefano e nascosta nei pressi di Panama. Ma a bordo della nave Tuscia due inspiegabili omicidi macchiano di sangue la traversata. Firenze, 1904. Mentre le forze dell’ordine sono tese per l’imminente visita del regnante inglese Edoardo VII, Italo Fissi, spia al servizio della polizia, viene trovato morto nel Cimitero degli Inglesi, trafitto da una grossa scheggia di vetro. Nello stesso frangente, poco lontano dalla città, la marchesa Caterina Borelli viene assassinata nel giardino della sua villa. Il commissario Ulisse Bellandi indaga sulla morte, politicamente scottante, di Fissi, mentre il caso Borelli viene
affidato al vicecommissario Alessandro Nocentini, abile nel muoversi negli ambienti della nobiltà. Le due indagini sono destinate a congiungersi in un intreccio che sembra affondare le sue radici in quel viaggio di alcuni secoli prima...


Complotto in riva d'Arno è un giallo ad ambientazione storica un po' particolare ma decisamente avvincente.
Il romanzo racconta due vicende ambientate in due periodi storici differenti che all'apparenza sembrano non avere alcun nesso ma è chiaro che per il lettore sono collegate (resta solo da scoprire in che modo). Da una parte siamo nel 1611 e seguiamo le gesta del Capitano Adinolfi incaricato di recuperare un grosso carico d'oro mentre dall'altra siamo nel 1904 dove il Commissario Bellandi e il suo Vice Nocentini sono incaricati di scoprire un misterioso assassino e far in modo che la visita del sovrano inglese non provochi problemi.
I due periodi storici si alternano per tutto il romanzo e forse a volte risulta un po' irritante perché mentre il lettore si sta appassionando alla vicende di un periodo, sul più bello passi nell'altro e viceversa. Inoltre, la parte ambientata nel 1611 è scritta in prima persona (Il capitano Adinolfi è l'unico punto di vista) mentre la parte ambientata nel 1904 è raccontata attraverso vari punti di vista. 
Comunque in entrambi i periodi, i personaggi sono tanti e finché non diventano familiari c'è la lista all'inizio del volume per aiutare il lettore.
Nonostante tutto, il romanzo mi è piaciuto molto: è scorrevole, coinvolgente, ha un buon ritmo, ha un'attenta ricostruzione storica, non manca l'avventura e un risvolto romantico (aspetto quest'ultimo molto marginale).
Una trama con svolte per nulla scontate e sono sicura che questa lettura saprà conquistarvi come è successo a me.   

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