1 giu 2015

RECENSIONE: - SOMETHING SHADY - PAMELA MORSI


AUTORE: Pamela Morsi
CASA EDITRICE: Barnes & Noble
DATA PUBBLICAZIONE: 2013

Gertrude Barkley, zitella impenitente, ha già causato parecchio gossip in Venice, Missouri, con la sua spiccata indipendenza e la sua carriera da romanziera, ma quando si taglia i capelli a caschetto, le comari della città sembrano avere il piatto davvero pieno…
Mikolai Stefanski non capisce a cosa si debba tutto il trambusto. Infatti il nuovo taglio di Gertrude gli piace. Un orgoglioso immigrato polacco, che è risucito a diventare l’impreditore di maggior successo di tutta Venice, Mikolai ha sempre ammirato da lontano l’audacia di Gertrude. D’altronde, anche lui ha sempre creduto nel fare le cose alla sua maniera, anche se non proprio in maniera cosi’ frizzante...
Entrambi hanno vissuto nella stessa piccola e dormiente cittadina per molto tempo, ma ci voleva una scoperta scandalosa -  e un selvaggio fraintendimento – per farli apprezzare l’un l’altra in tutta una nuova maniera…

Uno dei libri piu‘ belli che ho letto quest’anno, Something Shady di Pamela Morsi, é abbastanza datato, del  1995. Che io sappia, non è mai stato tradotto né pubblicato in italiano, ed è un vero peccato per tutti voi che non leggete in inglese.
Questo libro presenta una delle caratteristiche che io amo di piu’ e che riscontro molto negli autori anglofoni e poco negli italiani: sa farti sorridere e commuovere insieme. Non credo sia facile creare quel tipo di sentimento, ma la Morsi ci riesce alla grande direi. Mentre leggevo il romanzo avevo questo senso di trsitezza sotterraneo, ma nello stesso tempo non riuscivo a non sorridere di fronte a certe scene e dialoghi. Non è facile spiegare il tipo di sensazione che ho provato, ma mi piacerebbe tantissimo che fosse tradotto e un sacco di persone lo leggessero e poi venissero a dare la loro opinione su questo libro nei commenti di questo post. So che questo non succederà purtroppo, ma sognare non costa niente, come diceva qualcuno.
Quello che mi ha spaccato il cuore di questa storia sono i protagonisti: Mikolai e Gertrude, due persone di mezza età, non piu’ nel fiore degli anni, che hanno vissuto in maniera anche un po’ defilata e vagamente triste fino a quel momento, ma che per un puro caso del destino si ritrovano a vivere qualcosa di totalmente nuovo e inaspettato, a riscoprirsi, a darsi una nuova possibilità.
Lui poi mi ha fatto estrema tenerezza nella sua serietà nei confronti delle grandi responsabilità della vita, ovvero il lavoro e l’educazione del figlio che cresce da solo da quando è morta la moglie. Mi ha fatto tenerezza nel suo essere un po’ emarginato a causa del suo essere straniero, e quindi sempre guardato con una piccola dose di “sospetto” dai suoi concittadini. Mi ha fatto tenerezza nel suo non concedersi nulla perché “prima il dovere e poi il piacere”. Anche lei mi ha ispirato questo sentimento di tenerezza in certi momenti, come per esempio quando origlia per caso una conversazione di alcune concittadine su di lei (conversazione ovviamente poco, molto poco carina), ma rispetto a lui mi ha anche fatto molto sorridere con la sua eccentricità e il suo carattere frizzante.
Non parliamo dei superlativi personaggi secondari: i due ragazzi adolescenti, che si intromettono e sconvolgono le vite degli adulti che li circondano; e i genitori di Claire, i quali hanno vissuto molto tempo senza capire fino in fondo i sentimenti l’uno dell’altra.
Concludo spendendo due parole sulla fine del romanzo: uno degli epiloghi piu’ struggenti e belli e commoventi che io abbia mai letto. Una pronipote di Gertrude e Mikolai, in modo semplice e abbastanza conciso, racconta sotto forma di tema scolastico quello che è successo in seguito ai protagonisti della storia e conclude con una frase che riprende il titolo del libro. Ecco, quella frase mi ha commosso tantissimo, ma mi ha anche fatto sorridere nello stesso preciso istante.
Super consigliato ai lettori di lingua inglese. Grande, grande sorry per tutti gli altri.

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