9 set 2015

RECENSIONE: - DEBT INHERITANCE (IO TI APPARTENGO) - PEPPER WINTERS


DEBT INHERITANCE (serie INDEBTED 1 vol.)
pubblicato in Italia dalla Newton Compton con il titolo “Io ti appartengo”
non autoconclusivo e parte di una serie composta da 6 volumi
!!!ATTENZIONE SPOILER!!!

Prima di presentarvi questo romanzo mi sembra opportuno spiegare cosa mi aspetto da un dark romance o erotic dark. In teoria in questo tipo di romanzo, le tematiche trattate sono piuttosto delicate. Il protagonista tecnicamente non dovrebbe essere il classico principe azzurro, ma una sua versione cattiva.
Il sopruso fisico e psicologico, la sofferenza e il condizionamento mentale sono aspetti fortemente presenti in questi romanzi, dove di fatto, il confine tra giusto e sbagliato, lecito e illecito si assottiglia molto. Il lato oscuro può avere il suo fascino e se si approccia al genere dark romance senza pregiudizi, ci si potrebbe sorprendere nel provare emozioni inaspettate, brividi di orrore che si tramutano in piacere nostro malgrado.
Detto questo veniamo alla trama di Debt Inheritance. 
Nila è una stilista di successo, ha 24 anni, un fratello gemello cui è molto legata e un padre molto protettivo. Un giorno, scopre che da ben 600 anni c’è un accordo tra la sua famiglia, i Weaver, e quella degli Hawk. Tutte le primogenite dei Weaver verranno consegnate agli Hawk al fine di pagare un debito contratto secoli addietro. Nila è la primogenita dei Weaver e Jethro è il primogenito degli Hawk. Lei gli appartiene e lui può disporne a suo piacimento.
Questa è la trama molto sintetizzata e proprio da qui vorrei partire con la mia analisi del romanzo.
Di tutte le idee che potevano venire in mente a questa autrice francamente quella del debito mi sembra la meno convincente. Ma davvero un debito può andare avanti di generazione in generazione per 600 anni? Mica 6… 600! Mi sembra un po’ inverosimile. Ad ogni modo voglio concedere a Pepper Winters un bonus e quindi passo sopra questo aspetto e decido di concentrarmi su come ha sviluppato la storia.
Partiamo dalla famiglia Weaver.
Il padre di Nila è un uomo che sa di dover pagare questo debito alla famiglia Hawk. Tex è un uomo che ha già pagato a caro prezzo questo patto, avendo dovuto consegnare alla famiglia di Jethro sua moglie (la madre di Nila, che è la vera Weaver perché Tex ne ha solo preso il cognome).
Francamente mi aspettavo che un uomo del genere, tra l’altro cresciuto fuori da questo accordo perché appartenente a un’altra famiglia, avesse un atteggiamento un po’ diverso da quello che tiene Tex.
Se fossi stata al suo posto, a fronte del fatto che ho già perso mia moglie, avrei immediatamente dato in adozione mia figlia, oppure l’avrei nascosta agli occhi del mondo cambiando cognome e andando a vivere in un luogo sperduto, oppure mi sarei rivolto a un buon avvocato, a un detective, a qualcuno, per porre fine a questa atrocità. Se proprio fossi un debole e un vile, allora ALMENO mi sarei limitato a invogliare mia figlia a godere a pieno della sua vita, visto che so già quale sarà il suo destino una volta raggiunta la maggiore età. Invece no!
Tex Weaver tiene segregata la figlia, le impedisce di uscire con chiunque per poi consegnarla, senza fiatare, al suo futuro aguzzino. Perdonatemi ma io qui ho storto un po’ il naso.
Arriviamo al nostro Jethro, l’anti-eroe, il cinico bastardo. Il romanzo si apre proprio con il punto di vista del protagonista che si presenta come un “predatore”, un “killer” spietato, che però riesce a confondersi tra la gente grazie ai modi raffinati, grazie alla cultura e all’aspetto piacente. Devo dire che la scrittura di Pepper è intrigante e l’inizio del romanzo è stato a dir poco folgorante. Volevo vedere quest’uomo in azione… non mi aspettavo, ahimè, quello che è seguito.
Jethro, fa capire subito nelle  prime pagine del romanzo, che è un uomo che non si fa condizionare da niente e da nessuno, padre incluso. Dimostra, però, di tenere molto al rispetto delle regole impartitegli da quello stesso padre che disprezza.
Il papà gli ha detto che la ragazza deve seguirlo di sua spontanea volontà e Jethro si guarda bene dal trascinarla via con la forza. Quello che, però, mi aspettavo da un predatore così ben mimetizzato, era che (vista l’ingenuità della protagonista… ebbene sì… siamo alle solite, mai una ragazza “esperta” in questo mondo di carta) la seducesse con i suoi modi raffinati e la bellezza del suo aspetto.
Insomma, se so che deve seguirmi di sua spontanea volontà, una volta che il padre me l’ha, per così dire consegnata, io che faccio? Sorrido, la invito a cena in un posticino romantico per poi in realtà condurla sul primo aereo per Londra o metto su la mia faccia da duro, non dico una parola, cammino avanti a lei, senza neanche voltarmi e m’incavolo se questa a un certo punto ci ripensa, gira i tacchi e torna indietro? Ehm… non ci crederete ma il nostro Jethro si comporta proprio così.
La scena più divertente, ad ogni modo, è stata quella in cui i due litigano su come andare all’aeroporto. Lui come un bimbo capriccioso vuole farla montare in sella alla sua Harley, lei, che giustamente è una stilista appena uscita da una sfilata, punta i piedi e vuole la limousine.
Non temete. Jethro, da vero uomo spietato, commette la prima brutalità, le strappa il vestito fichissimo e costosissimo, facendo infuriare Nila che, a giusta ragione, comincia a urlare… questo perché il papà si era raccomandato di fare un lavoretto pulito: niente scenate, niente urla, fatti seguire di sua spontanea volontà.
Jethro poverino è un duro, spietato e senza cuore, ma deve essere anche molto stressato. La vita del duro deve esser proprio dura, (perdonatemi il gioco di parole) visto che alla fine esasperato dalle troppe lamentele di Nila la seda con una droga.
Non appena arrivano a Londra, suo fratello minore, nota lo stato di Nila e lo rimprovera, visto che la droga usata è ancora sperimentale e poteva procurare la morte della ragazza, ma il nostro uomo piagnucola, facendo osservare al fratellino che non ha idea di quanto questa ragazza sia rompiscatole!
L’apoteosi la raggiungiamo però sulle scale di casa. Jethro vede il padre e come prima cosa pensa bene di lamentarsi perché gli aveva detto che sarebbe stato un lavoretto facile facile e invece Nila gli ha creato un sacco di problemi. Ecco io qui, fossi stata nel signor Cut avrei diseredato mio figlio seduta stante.
Vi risparmio i dettagli della vita di Nila con gli Hawk. Vi dico solo che la protagonista dopo essere stata rapita, sedata, palpata in auto da due uomini contro la sua volontà, dopo aver scoperto come è finita sua madre, dopo che l’è stato detto che verrà violentata da più uomini, probabilmente in contemporanea, dopo che le preannunciano che la sua prima notte nella dimora degli Hawk la trascorrerà con i cani, dopo che la fanno camminare a quattro zampe proprio come un animaletto da compagnia fino alla cuccia… ecco, dopo tutto questo cosa fa?
Beh… cercate di capire lo stress della situazione.
Nila manda sms hot allo sconosciuto con cui aveva una sorta di relazione virtuale basata solo su messaggini più o meno sconci. Mica gli scrive “Aiuto, sono stata rapita, mi vogliono violentare, minacciano la mia famiglia, chiama la polizia!” Scherziamo? Lei deve allentare un po’ la tensione, visto che tutto sommato essere stata palpata da Jethro in auto non le è dispiaciuto. Perciò scrive un messaggio piccante all’uomo del mistero che l’ha insultata quando lei gli ha chiesto di passare dal virtuale al reale, ma che adesso lei percepisce come il suo unico “amico”.
No comment!
L’aspetto però che più di tutti mi ha sconcertata è che questo primo volume racconta sostanzialmente quello che c’è nella sinossi. Tutto il romanzo dura sostanzialmente poco più di 24 ore. Jethro va a Milano la prende e la porta a Londra, le legge l’accordo stipulato 600 anni fa e… FINE.

Valutate voi cosa è meglio fare. Io mi fermo qui.

Giudizio complessivo: così così.
RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com


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