5 set 2015

RECENSIONE: - NEVER KISS A STRANGER - WINTER RENSHAW


NEVER KISS A STRANGER 
self-published
Pagine 274

«Mai baciare uno sconosciuto. Non in questa città» questo è il consiglio, ovviamente disatteso, che la protagonista riceve da sua sorella e che dà il titolo a questo romanzo.
Addison Andrews, una giovane agente immobiliare, fin troppo concentrata sul lavoro, decide di concedersi una notte di follia, contattando un uomo su un sito di appuntamenti.
Tutto ciò che Addison sembra desiderare è un’ora di sesso, senza impegno e senza conseguenze. Ciò che la nostra giovane donna in carriera non può immaginare è che Wilder Van Cleef non è soltanto un uomo estremamente attraente e capace di farle provare brividi tra le lenzuola mai sperimentate prima, ma soprattutto è una persona che come lei ha sofferto per amore e che non vuole alcun tipo di legame.
Ora, fin qui tutto bene se non fosse per il fatto che, da questo momento in poi (ciò le prime 10 pagine), la storia comincia a mio giudizio a essere poco credibile.
Wilder, uomo di ghiaccio, dopo la prima notte di sesso decide che Addison è qualcosa di più e desidera rivederla.  Mentre Addison, che ha ovviamente incontrato un uomo bello, ricco e desideroso di amarla e proteggerla, dopo neanche il secondo incontro, sente di essere già emotivamente coinvolta… da cosa sinceramente non saprei dire.
Consigliata da sua sorella Coco, (giornalista in ascesa e protagonista del successivo romanzo “Never is a Promise”), Addison accetta, dopo qualche momento di incertezza, di avere una relazione stabile con Wilder, senza però rivelargli di essere innamorata di lui.
Ora, premesso che se contattassi un uomo su internet  il massimo che riuscirei a ottenere è un tipo panciuto, peloso, di mezza età, povero in canna e fedifrago per professione; quello che proprio non mi è piaciuto di questo romanzo è proprio la superficialità dei sentimenti provati dai protagonisti.
Wilder e Addison sono stati duramente feriti dai loro precedenti partner ma non lo raccontano, non si scambiano confidenze. Wilder sembra leggere molto bene l’animo di Addison eppure non le rivela nulla di sé e del suo passato. Persino quando organizza un piccolo tranello per punire l’ex di lei, colpevole di averla messa in cattiva luce sul lavoro e di averla fatta soffrire in passato, neanche in quella occasione si degna di darle spiegazioni e Addison non sembra interessata a chiederle, così come non sembra intenzionata a raccontare nulla di ciò che prova.
Ora mi chiedo: cosa li ha realmente portati a provare sentimenti, a loro dire, così forti?
 Il bello però deve ancora arrivare, Addison e Wilder scoprono che i loro rispettivi genitori, immaturi, egocentrici e apparentemente specializzati in matrimoni fallimentari, si sono conosciuti e sposati in tutta fretta.
Da questo momento in poi “tecnicamente” sono fratellastro e sorellastra. Addison vive questa situazione come imbarazzante e peccaminosa, preoccupandosi di ferire i sentimenti di sua madre, che detto tra noi non si è mai curata troppo né di lei, né di sua sorella maggiore, Coco.
Quest’ultima, non appena scopre che Wilder è diventato il loro fratellastro, ordina letteralmente alla sorella di lasciarlo perché lo scandalo potrebbe rovinarle la carriera… mah! Persino quando la vede piangere per settimane intere, continua a ripeterle che passerà e che le loro vite professionali sono più importanti.
La domanda mi sorge spontanea, sono io di larghe vedute o a New York si scandalizzano per niente?
Francamente non sono riuscita bene a comprendere i motivi per cui due persone che non hanno reali legami di sangue, che non sono cresciute sotto lo stesso tetto e che fino a pochi giorni prima erano due perfetti sconosciuti, dovrebbero creare scandalo rivelando ai propri rispettivi genitori di avere una relazione. Non nego che la cosa possa risultare strana, ma addirittura apparire peccaminosa, mi fa sorridere. In America ci si risposa con estrema frequenza e immagino che la situazione di Addison e Wilder statisticamente possa verificarsi.
Non vi svelerò il finale, lo scoprirete da soli se vorrete leggere questo romanzo. Ci tengo però a segnalarvi un altro paio di aspetti da considerare prima dell’acquisto.
“Never Kiss a Stanger” non è diviso in capitoli, ma soprattutto, aspetto davvero sgradevole, è basato sull’alternanza dei Pov di Addison e Wilder. Peccato che non ci sia nulla che ci permetta di comprendere quando si passa da un Pov a un altro. Il lettore, così, si ritrova spiazzato e confuso, realizzando, solo qualche riga dopo, che i pensieri non sono più quelli di Addison ma quelli di Wilder o viceversa. Per quanto riguarda la lingua, francamente mi sento di sconsigliarlo a chi non legge fluentemente l’inglese.
Ah, ultima chicca, l’autrice ci ha tenuto a precisare nella sinossi che è un romanzo per adulti, vista la presenza di scene di sesso. Per dover di cronaca preciso che, se pensate questo sia un romanzo erotico, vi sbagliate di grosso perché nessuna scena di sesso è descritta in dettaglio, oserei dire che non è descritta affatto. Credo che questo sia uno dei libri più casti che io abbia mai letto.
In sintesi non  mi sento di consigliarlo. In giro c’è di meglio.


Giudizio complessivo: così così
RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com

1 commento:

  1. Grazie per l'invito. Potresti segnalarlo nel gruppo Anobii:
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