26 giu 2016

DILHANI HEEMBA

Dilhani è uno dei nomi più usati nello Sri Lanka, dove sono nata, e mi è sempre piaciuto il suo suono, significa "piccola stella", anche se, a quanto mi hanno raccontato, esisterebbero variazioni sul tema! 

Heemba é una sorta di acronimo del mio inizio nome, cognome e secondo nome.

Adoro l'ananas (dello Sri Lanka), le ciliegie, i fichi, la cannella, la nutella, la pasta di mandorle e i gelati supercalorici.
Sniffo terra bagnata e benzina. Oltre i profumi Ck e il dopo barba del mio ragazzo.
Amo i cavalli e ho un debole per quelli neri. Mi affascinano i lupi, le tigri bianche e i cuccioli di orso.
Contraddizioni: amo stare con gli amici (con i soliti 4 stronzi -FB docet) e stare sola a farmi gli affaracci miei. Amo Roma e la odio. Sono una persona romantica, ma anche molto cinica in merito.
Odio le zanzare e la cicoria. Non mi piace fare shopping e mangio solo cucina italiana, o quasi.
Se avessi tempo e denaro viaggerei per tutto il mondo.
Mi ipnotizzano i fuochi d'artificio, il fuoco di notte (sarò una potenziale piromane?), i tramonti, i mille arcobaleni creati dai cristalli, il blu non troppo scuro.
Mi amano i confetti alle mandorle, che, quando mi vedono, mi si fiondano in bocca, uno dietro l'altro, senza sosta.
A parte alcuni giorni del mese, amo essere donna, ma odio le scarpe, le borse e i gridolini idioti.
Sono contraria all'aborto e alla pena di morte.
Vorrei essere più alta, più magra, più decisa, meno distratta, meno ansiosa, meno piagnona (piango quando sono arrabbiata e sto litigando con qualcuno, e lo detesto).

Se non fosse chiaro, sono logorroica.





Volume Unico
La Terra come la conosciamo è cambiata, è cambiato il suo aspetto e la sua popolazione: a Nuova Eyropa, oltre alla Razza Umana, vivono la Razza dei Lupi Grigi e la Razza delle Tigri Bianche, uomini in grado di trasformarsi nei rispettivi animali e in conflitto tra loro da più di cento anni.
Shayl’n Til Lech, cresciuta come Umana in un orfanotrofio, impara a conoscere la povertà, a combattere con i pugnali e a odiare e temere i Lupi, le Tigri e la loro guerra. Gli occhi di Shayl’n hanno una strana colorazione, che lei crederà sia solo un brutto scherzo del destino, fino a quando non verrà rapita da un gruppo di Tigri Bianche. Con loro dovrà affrontare la sua natura di Mezzosangue, la trasformazione imminente, la sua eredità nascosta per anni, il potere del suo sangue e della sua mente, la disperazione della morte, le ragioni della guerra e le mille sfaccettature dell’amore.
Attraverso territori ammantati di neve, deserti sabbiosi, città vecchie e nuove, dovrà lottare per se stessa e per le persone che ama con ogni mezzo: pugnali, pistole, artigli, seduzione e sentimenti.  




Gustav Esposito, detto Tip per un ballo che faceva con suo fratello da bambino, nella sua vita ha fatto mille lavori -dal contrabbandiere al maniscalco, dal marinaio al domatore di cavalli- e non è mai rimasto troppo a lungo nello stesso posto. Ora che il cognato sta bene e lui non è costretto a rimanere a Mizke per aiutare la sorella e i nipoti, ha deciso di tornare nella sua terra nativa: l'arcipelago delle Isole di Taormina, a sud di Nuova Eyropa. Parte con degli amici di infanzia, ma il cammino viene interrotto da un uomo al quale lui, tempo prima, ha sottratto la mezzosangue Shayl'n Til Lech; le conseguenze per lui e gli amici sono impensabili. Uno spin off della saga Nuova Terra, nato dalla richiesta dei lettori, che mescola avventura e sesso tra le coste del Mediterraneo post apocalittico.
Consigliato a un pubblico adulto.




Seguito di Nuova Terra "Oltre l’inferno e il dolore rimangono solo l’amore e la speranza."Shayl'n Til Lech, principessa dei Lupi Grigi e sovrana delle Tigri Bianche, vive a Santa Idnak, dove cerca di ricostruire la pace di due popoli e di dedicarsi alla sua famiglia. Non è facile, però, riappacificare il cuore quando il padre del bambino che ha messo al mondo le manca più dell'aria.
Nonostante l'attenzione che non smette di avere verso una Nuova Terra in ripresa ma sempre sull'orlo di conflitti di interesse, la sua è una lotta quotidiana contro i fantasmi del passato, una lenta rinascita che subisce un brusco arresto quando riappare il tapi di Ahilan Dahaljer Aadre.




Le Figlie di Ananke sono dei demoni che uccidono gli umani per un equilibrio superiore. Thari, oltre ad essere figlia di Ananke, è figlia di un umano e da questa specie è attratta. Ma cosa succede se la sua attenzione si posa su un umano in particolare? Lei, già demone a metà, cosa rischia nell'intrufolarsi nei vicoli di Roma, invece di combattere i Figli della Luce sui tetti della capitale?
Rischia la sua essenza di demone, la vita, forse, il cuore…




 Un'assassina senza scrupoli, accecata da un odio irrazionale che la distrugge.
Combattenti che sperano in un mondo più giusto.
Un'India distopica, minacciata da demoni orientali e difesa da uomini con sangue di Shiva…
***
L'India ha distrutto l'Occidente e ora ha un governo dittatore che inquina il mondo. I Tiger Fighters, in cambio del sangue di Shiva, hanno promesso di combattere i demoni e il governo, erigendo templi e stringendo nodi, distruggendo fabbriche e assassinando.
La famiglia di Daksha è stata allontanata quando suo padre li ha maledetti, ritenendoli responsabili della morte della madre. Anni dopo, il padre incendia un tempio per vendicarsi e scioglie involontariamente uno dei nodi che trattiene i padri dei demoni, i rakshasa. I Tiger Fighters partono alla ricerca di Daksha, nella speranza che possa rivelare loro dove sia l'uomo e obbligarlo a rifare i nodi. Daksha, però, li ha rinnegati per tutta la vita, crescendo in fretta sulle strade di Delhi, tra incontri clandestini e cacce ai demoni e frequentando gli ambienti più marci dei ricchi imprenditori e, proprio ora che è a capo del gruppo governativo che combatte sul campo i Tiger Fighters, non ha alcuna intenzione di stare dalla loro parte. O almeno crede. Perché la strada della vendetta non appare più così facile, quando ci sono di mezzo le ingiustizie, la morte e un passato non del tutto privo di ricordi felici che ora sembra darle la caccia.

20 giu 2016

EVELINE DURAND

Eveline Durand è il mio alter ego letterario. Come spesso accade a chi ha un cognome impronunciabile, ho voluto giocare la carta dell'artista e scegliere un'identità tutta mia con un suono più musicale.
Ammetto che questa scelta sia sintomo di una timidezza insospettabile. Da un lato sono anche troppo spigliata ed estroversa, dall'altro mi piace restare in disparte.
Credo sia una doppiezza tipica di quelli sotto il segno dei pesci, o forse questa è solo una scusa...
Sono una lettrice accanita e mi diletto nella scrittura dall'età di nove anni.
La mia Olivetti Lettera 92 è stato il regalo di Natale più gradito in assoluto (e questo dovrebbe dirla lunga sulla mia età).
Il mio modo di esprimermi è cresciuto con me, passando dalle prime poesie da bambina alle trame dalle tinte più macabre, quando ho varcato la fatidica soglia dell'adolescenza.
Anche dopo la maturità ho continuato a creare mostriciattoli cartacei, ispirandomi alla letteratura classica. Non sono mancati Poe, Doyle, Lovecraft, Barker, Brown e neppure il caro signor Follet.
Dopo essermi cimentata col fantasy ho capito che ero attratta dal paranormale e dalla fantascienza. Di una cosa sono veramente certa: il comune denominatore è sempre stato il fattore romantico.
Che storia è senza un intrigo amoroso?
E così, andando oltre il mio stile un po' prosaico e castigato, sto sperimentando la narrativa new adult, muovendo i primi passi in questa avventura letteraria.
Sarò stata abbastanza accattivante? Il mio stile incontrerà i gusti degli altri? Questa è di sicuro la parte più spaventosa, perfino più agghiacciante di un buon libro del vecchio King.

Se ti dicessero che la capacità di controllare i sogni fosse in realtà una dote?
Se un'organizzazione cercasse chi possiede queste abilità per addestrare degli agenti speciali, chiamati Dream Benders?
Jordan Skinner è tra quel due per cento di persone con simili qualità.
Da adolescente, assieme alla sua famiglia sgangherata, viene sottoposta a un esperimento per testare il suo potenziale.
Riesce a sfuggire all'organizzazione, ma non ad Alexander Shelton, il Dream Bender che per primo ha scoperto il suo talento e adesso la vuole nel suo team di ribelli.
Alexander, detto Lex, la introduce nel suo mondo onirico con simulazioni che la mettono a dura prova, spaventandola e poi seducendola in sogno.
Jordan accetterà il compito per dare finalmente una svolta alla sua vita deludente, o sarà l'eccentrico Lex a farla capitolare con le sue stimolanti vessazioni?

Come è nata l'idea.
Mi piace sapere che un fatto vero ha innescato una storia e Dream Bender nasce proprio da qualcosa che mi è familiare. Alcune volte mi capita di interagire con quello che sto sognando, cambiando quello che non mi va a genio. Ho letto in giro che è una cosa molto comune, così ho pensato: e se questa abilità fosse portata al massimo? Da qui l'idea dell'inafferrabile organizzazione che vuole usare questa risorsa; lo so, è un vecchio cliché, ma vado matta per le cospirazioni e mi sono promessa che avrei sopperito arricchendo la trama.

Estratto.
Quel pomeriggio era partito bene, quasi mi dispiaceva dovergli dare una lezione durante la simulazione che sarebbe seguita.
Oh sì, avevo il mio gatto a nove code e lo avrei usato, sarei stata la paladina del mondo onirico!
«Hai preso la melatonina, come ti avevo detto?».
Ovviamente no, l'avrei fatto arrabbiare di nuovo.
Sembrava che non vedesse l'ora di darmi una strigliata.
«A cosa mi serve?».
«Devi mantenere un buon ritmo sonno-veglia, non fare capricci e segui le mie indicazioni» ecco, adesso sì che lo riconoscevo.
Arrivammo alla villa dei cipressi - come la chiamavo io mentalmente - e salutammo all'unisono il dottor Grant, che parve apprezzare il fatto che fossimo in grado di non ringhiarci addosso.
Approfittando di un attimo di assenza del padrone di casa, il dottore mi avvicinò con aria concentrata per dirmi qualcosa.
«Sono costernato dalle sue maniere» iniziò, guadagnando subito cento punti. «Deve avere pazienza, ha le sue ragioni per essere così, ma a volte esagera».
«Sì, ci ho fatto caso» sorrisi di traverso.
«Con lei è più rilassato, credo di non averlo mai visto così».
Rilassato? Se quella era la versione edulcorata di Lex, dovevo aspettarmi la coda e le fiamme dalle narici?
«Siamo pronti» disse il diavolo dal fondo del corridoio, senza però farmi sussultare.
Iniziavo a comportarmi da adulta, finalmente. Continuavo a ripetermi che c'era un valido motivo se ero in quel preciso luogo con quelle intrepide persone uscite da un telefilm di fantascienza.
Camminammo per raggiungere la stanza azzurra in completo silenzio. Lex era taciturno e continuava a studiarmi attentamente. Qualcosa in me attivò il pulsante della sfacciataggine e sciolse ogni mio timore, così mi avvicinai, sollevando il mento per guardarlo meglio e ritrovandomi il colletto della sua camicia grigia a un palmo dal naso.
«Durante l'esperimento a Solomon Resort sentivo il profumo del cibo ma non riuscivo a sentire il tuo, mi avevi spiegato anche il perché».
Stavolta lo vidi chiaramente: faceva di tutto per restare impassibile con la sua aria da essere superiore. Il suo pomo di Adamo però si sollevò davanti ai miei occhi per aiutarlo a deglutire, così una fitta primitiva mi scese nel ventre. Era a disagio. E io ero eccitata.
«Non sentivi il mio odore perché era qualcosa che non conoscevi, il tuo cervello non ne aveva memoria».
Bene! Mi alzai sulle punte e finalmente raggiunsi l'obiettivo: il mio viso era a pochi centimetri dal suo collo e il colorito delle mie guance doveva essere virato sul bordeaux.
Lui trattenne il respiro.
Inalai la sua colonia, la misi da parte in un angolo della mente e scavai a fondo, fino a collocare al suo posto l'odore della sua pelle, la sua essenza.
Lasciando andare il fiato, quell'esemplare di uomo massiccio fece un passo indietro; temeva davvero che lo toccassi a tradimento?
Perché no?
Audace come non mi ero mai permessa di essere in vita mia, feci un passo in avanti accorciando le distanze. Lo sentì respirare a fondo prima di far scorrere le mie dita sulla trama del suo pullover impeccabile.
Risalii fino al colletto della camicia che spuntava dal collo a V e per la prima volta avvertii la sensazione della sua pelle sotto i miei polpastrelli.
Aveva un collo massiccio, virile, da urlo.
Feci un ultimo sforzo e raggiunsi il mento con la mia carezza, fino alla mandibola liscia, contratta.
Rilasciò il respiro e finalmente mi azzardai a stabilire un contatto visivo.
Nei suoi occhi socchiusi, tra l'ambra e il verde chiaro, vi lessi tormento, furore e qualcosa di inaspettato. Era una richiesta di pace? Una tregua?
Incatenata al suo sguardo, mi sbilanciai del tutto e scivolai col pollice sulle sue labbra. Era proibito, lo sapevo, ma proprio per questo estremamente eccitante, a tal punto che ero io adesso a volerne di più.
Percorsi quelle labbra stupende ancora una volta con la punta del dito e senza quasi rendermene conto sospirai con aria sognante.
«Ti ho già detto che non voglio essere toccato, vero?».
Strano. Dalle pupille lucide e dall'espressione smarrita avrei detto tutto il contrario.
«Certo» mi ripresi sciogliendo il contatto. «Prendilo come un piccolo esperimento».

Contatti:
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A CURA DI EVELINE DURAND

15 giu 2016

RECENSIONE: - GLI EFFETTI SPECIALI DELL'AMORE - ANGELA IEZZI


GLI EFFETTI SPECIALI DELL'AMORE
Angela Iezzi
2016
 
Ashley Morgan ha ventiquattro anni, una grande passione per i libri e una laurea in economia, che ha conseguito al solo scopo di compiacere il padre, proprietario di una famosa azienda dolciaria, di cui è certa di prendere il posto. E invece, del tutto inaspettatamente, il padre decide di affidare la guida della società a Jaime Standley, che lavora al suo fianco da molti anni e ne è diventato il braccio destro. Di fronte a quel gesto Ashley chiude i rapporti con lui. Passano gli anni, durante i quali padre e figlia perdono quasi ogni contatto, fino a quando il signor Morgan muore, lasciandole una cospicua eredità. Alla lettura del testamento un’altra sorpresa attende Ashley: a lei andranno il conto in banca, la casa di famiglia e una quota di minoranza della società, a Jaime la maggioranza delle azioni e il compito di gestire e amministrare la Morgan&Hall. Ma solo a una condizione: che per un anno i due beneficiari lavorino insieme e risiedano sotto lo stesso tetto. Ashley si sente ingannata e truffata: Jaime è un impostore e lei gliela farà pagare. Ma la convivenza forzata qualche volta può rivelarsi assolutamente imprevedibile… 

Gli effetti speciali dell'amore è il romanzo vincitore del premio Il mio esoridio e racconta la storia di Ashley, una ragazza di ventiquattro anni, che dopo aver cercato di compiacere il proprio padre, scopre che è stato tutto inutile e rompe qualsiasi rapporto con lui. Quando muore, spera che alla lettura del testamento sia cambiato qualcosa, invece si ritrova costretta a convivere e a lavorare per un anno con l'affascinante Jaime, braccio destro del padre, se vuole avere l'eredità che le spetta.
Sicuramente se avete avuto modo di leggere parecchi romance, la trama risulta non proprio originalissima e senza particolari svolte inaspettate però bisogna anche ammettere che è una lettura scorrevole e coinvolgente.
Quello che mi ha fatto un po' storcere il naso è la caratterizzazione della protagonista: irritante per gran parte del romanzo. Non sono riuscita proprio a sopportare il suo essere viziata e capricciosa per futili motivi. Ti chiedi per tutto il libro come faccia Jaime a sopportare una ragazza simile. E' lui il personaggio che apprezzi di più. Un santo.
Altra cosa che forse avrei approfondito è il rapporto tra Ashley e il padre, essendo la causa scatenante forse una spiegazione maggiore era d'obbligo. Anche perché salvo qualche frase, Ashley sembra essere più interessata all'eredità.
Da apprezzare la caratterizzazione dei personaggi secondari con la loro storia che resta comunque marginale.
Per il resto, è una lettura molto leggera, da ombrellone.



14 giu 2016

RECENSIONE: - CALENDAR GIRL GENNAIO FEBBRAIO MARZO - AUDREY CARLAN


CALENDAR GIRL GENNAIO FEBBRAIO MARZO
2016

Avevo bisogno di soldi, tanti soldi. In ballo c'era la vita di mio padre. Io però non avevo un centesimo, per arrivare a fine mese facevo la cameriera. Non avevo un amore e, diciamolo, all'amore, quello con la a maiuscola, non ci credevo neanche più tanto. Le mie storie fino ad allora erano state solo fonti di guai e delusioni. Mi hanno offerto un lavoro. Recitare il ruolo della fidanzata di uomini di successo. In pratica per un mese dovevo fingere di essere la loro compagna davanti agli occhi di tutti e in cambio ognuno di loro sarebbe stato disposto a pagarmi centomila dollari. 12 mesi, 12 città, 12 uomini ricchi, famosi, inarrivabili, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba diversi. Più di un milione di dollari. Il sesso, chiariamoci, non faceva parte degli accordi. Quello dipendeva e dipende sempre solo da me. L'amore neanche quello faceva parte del piano. Ma intanto quello non dipende da nessuno... Gennaio, Los Angeles, uno sceneggiatore con un corpo sexy quanto la sua mente. Febbraio, Seattle, un artista francese in cerca della sua musa. Marzo, Chicago, un ex pugile imprenditore dal cuore spaventato. Tutti uomini da sogno. Che poi sono persone. Intriganti, fragili, che hanno paure, segreti e verità nascoste. Loro hanno scelto me. Per un mese sono entrati nella mia vita. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. E uno mi sta chiedendo di cambiare le regole del gioco... ma l'amore, tutti lo sanno, di regole non ne ha. Ho intrapreso questo viaggio perché era l'unico modo per salvare la vita di mio padre. Mi sono fidata, ho buttato il cuore oltre l'ostacolo. Ed è iniziata la favola. Il viaggio ha salvato la mia, di vita.
Calendar Girl è un singolare romanzo erotico "a puntate" che vede protagonista Mia, una ragazza di 24 anni che per saldare un debito di un milione di dollari contratto dal padre, decide di lavorare come escort per 12 mesi. Ogni mese un cliente e una città diversa. Per un anno dovrà dimenticare la sua vecchia vita di aspirante attrice e concentrarsi esclusivamente sui clienti che le verranno assegnati.
Dopo aver letto questi primi tre mesi, sono un po' perplessa. Le vicende sono raccontate in prima persona dal punto di vista della protagonista e devo ammettere che è piacevole e coinvolgente lo stile. Scorrevole e leggero. Una perfetta lettura da spiaggia.
La stessa protagonista è un tipino molto particolare. Non ha peli sulla lingua, è sicura di sé, determinata e dopo una ritrosia iniziale di breve durata, non esita a buttarsi in questa sua nuova attività pur di salvare il padre e la sorella.
Per evitare che il lettore si ritrovi a leggere la storia di una ragazza che va a letto con un uomo diverso ogni mese per soldi, il contratto da escort non prevede il sesso ma sarà una scelta della ragazza decidere se andare a letto con i clienti. E fin qui è interessante, peccato che mi aspettassi un personaggio che riflesse seriamente sulla questione del sesso, invece, almeno per questi primi tre mesi, Mia è più che felice di fare sesso con i clienti. Anzi approfitta della situazione per godersi la vita.
Naturalmente questi primi tre clienti (Wes lo scenggiatore, Alec l'artista e Anthony il ristoratore) sono bellissimi, ricchi, giovani, famosi e bravi a letto (su tre solo uno non è riuscita a portarsi a letto anche se lei avrebbe voluto). Per quanto riguarda la ricchezza, è credibile perché lavora per un'agenzia a cui si rivolgono solo uomini facoltosi, ma per le restanti caratteristiche, davvero poco credibili.
Tra tutti i mesi ho preferito l'ultimo perché affrontava qualcosa di diverso rispetto al solo rapporto con il cliente. C'era una trama più articolata che mi sarebbe piaciuta trovare anche negli altri mesi.
Naturalmente stiamo parlando di una serie molto piccante e anche se le scene di sesso sono molto presenti, non appesantiscono la narrazione.
Vorrei leggere anche i tre mesi successivi con la speranza che la storia non diventi ripetitiva, anche se credo di aver capito quale dei suoi clienti sarà la persona che la farà innamorare (è l'unico cliente che appare ogni mese).
Se siete alla ricerca di una lettura di pura evasione, potrebbe fare al caso vostro.

13 giu 2016

ADRIANA PITACCO

Adriana Pitacco vive in un piccolo paese nella provincia di Venezia con due splendidi figli e un adorabile marito.
Insegnante dal 1988, è fermamente convinta che attraverso l’arte l’uomo sia in grado di esprimere la sua anima profonda e vera.
Ha avuto l’inestimabile fortuna di vivere con un padre cantante lirico e , fin dalla tenere età, ha vissuto il mondo dell’arte come un mondo magico e pieno di sorprese.
Ha scritto cinque romanzi, ma solo grazie all’incoraggiamento dei suoi figli, ha deciso di proporre “Maledetta-mente” alla casa editrice Lettere Animate che l’ha accolta tra le sue scriitrici.

Prima di scrivere questo libro ho scoperto, attraverso un’esperienza alquanto dolorosa, come un certo tipo di psichiatria possa perpetuare ”maledetti” abusi sia nei confronti dell’adulto, sia nei confronti del mondo dell’infanzia.
Sentivo il bisogno, quasi ancestrale, di denunciare quanto avevo visto, ma non volevo che diventasse un mero elenco di abusi o una sorta di inchiesta giornalistica.
Da questa volontà è nata l’idea di trasformare la denuncia in una storia d’amore, la cui voce narrante fosse quella di una donna giunta alla fine della sua esistenza, una donna che racconta la vita dell’unico uomo che ha amato, di un medico psichiatra che si è scontrato contro una rigida e degenerata impostazione della psichiatria, abolendo tutte le terapie violente di contenimento e attribuendo all’arte un ruolo fondamentale per comunicare con i pazienti.
Questa storia è dedicata a Sergio, lo psichiatra di Maledetta-mente, che con la sua energica voce mi disse:”  Non dimenticare di esistere! Non dimenticare mai di far sentire la tua voce.”
E così sono diventata narratrice delle sue storie, delle sue battaglie, di quel profondo richiamo al valore inestimabile della diversità e alla strordinaria forza della libertà.
Per non dimenticare…
Mai!


Sandra è ormai giunta alla fine dei suoi giorni, lo sa.
Il cancro la sta bramosamente sradicando dalla vita.
L’unico desiderio che le rimane è quello di raccontare all’eterna compagna che la sta attendendo, la morte, il racconto di Sergio, l’unico uomo che riuscì ad amare, in grado di farle raggiungere le piramidi dell’esistenza. Comprendendo la sua rapida fine si trasforma in un’abile narratrice pronta a cimentarsi nell’arte del racconto, mentre la morte in trepida attesa l’ ascolta.
L’affresco della memoria prende forma dal momento in cui Sergio, brillante psichiatra in carriera,decide di lasciare l’Italia per accettare un incarico nell’ospedale psichiatrico di Losanna.
Sergio intuisce sin da subito che da quel momento avrebbe dovuto scontrarsi con una rigida e degenerata impostazione della psichiatria , secondo la quale il compito prioritario del medico consiste nel contenere e annullare il paziente, nell’abolire qualsiasi suo desiderio. Folgorato dall’urlo lacerante di uomini e donne, Sergio percepisce il crescendo del loro dolore  mentre la loro lontana quotidianità sta sprofondando in una voragine senza respiro.
Con l’avanzar dei giorni però egli riesce a confutare ogni idea di questa fuorviante e idolatrata psichiatria, sicuro di poter ottenere migliori risultati  tramite il dialogo con i pazienti, non vedendoli come semplici numeri o come inguaribili malati da schedare e sedare, avvertendo il disperato richiamo del loro atavico istinto di sopravvivenza.
E’ convinto, così facendo, di avvicinarsi al fulcro dell’esistenza umana.
S’inoltra nell’inquieta vegetazione dei loro pensieri, nei loro ricordi chiusi in un profondo oblio, nei loro isterici movimenti, in quel pianto fagocitato dalla tortura di qualche elettroshock d’ultima generazione.
Il  giovane medico abolisce le violente terapie mettendo in discussione le usuali pratiche psichiatriche.
Come uccelli migratori, gli ospiti del reparto migrano sulla rotta del cambiamento per ritrovare la perduta libertà.
 
 GENERE:  è un romanzo che in vari tratti può essere definito “psicologico” per la forte connotazione emotiva che emerge nei vari quadri-racconti.
L’intento narrativo è quello di condurre il lettore, attraverso il vissuto dei vari personaggi, al mondo disincantato della follia.

STILE: la narrazione si sviluppa attraverso la tecnica del montaggio parallelo inframezzata da un mosaico di quadri- racconti connotati da un particolare gusto per la descrizione, per l’introspezione psicologica e da una viva e intima teatralità delle scene e dei loro protagonisti.


TRAMA :  E’ una voce narrante solitaria quella che decide di raccontare all’eterna compagna che la sta attendendo, la morte, il racconto di Sergio l’unico uomo che riuscì ad amare in grado di farle scoprire le  piramidi dell’esistenza.
E’ la voce di Sandra, malata terminale di cancro, che trasforma gli ultimi giorni che le rimangono da vivere in un fertile racconto che la condurrà al profondo compimento della sua esistenza.
In un’anonima stanza d’ospedale, dopo le inutili visite di amici logorati dall’implacabile scorrere del tempo, prende forma l’affresco della memoria dal momento in cui Sergio, brillante medico psichiatra, decide di lasciare l’Italia per un importante incarico nella prestigiosa clinica di Losanna. Sergio intuisce sin da subito che da quel momento avrebbe dovuto scontrarsi con una degenerata impostazione della psichiatria secondo la quale il compito prioritario del medico consiste nel contenere e annullare il paziente, nell’abolire qualsiasi suo desiderio.
Folgorato dall’urlo lacerante di uomini e donne Sergio percepisce il crescendo del loro dolore mentre la loro lontana quotidianità sta sprofondando in una voragine senza respiro.
Con l’avanzare dei giorni il giovane psichiatra riesce a confutare ogni idea di questa forviante e idolatrata psichiatria sicuro di poter riportare uomini e donne, finora abbandonati con le loro sofferenze, a una ritrovata vita quotidiana.
Non più quindi una psichiatria del controllo sulla delirante Giovanna, sulla bulimica Margherita, su Charlotte attanagliata dal morso della coscienza per un forte desiderio di incesto, ma un profondo dialogo per comprendere le loro storie, la loro necessità impellente di riprendere le parole per troppo tempo soffocate.
S’inoltra quindi nell’inquieta vegetazione dei loro pensieri, nei loro ricordi chiusi in un profondo oblio, nei loro isterici movimenti, in quel pianto fagocitato dalla tortura di qualche elettroshock d’ultima generazione, mettendo così in discussione le usuali e violente pratiche psichiatriche.
Solo quando Sandra giunge  alla fine del racconto comprende di aver scoperto il fulcro dell’esistenza umana ed è attraverso la sua coraggiosa voce narrante che saluta la vita con un profondo richiamo al valore inestimabile della diversità e alla straordinaria forza della libertà.

AMBIENTE : il racconto attraverso il montaggio parallelo e la tecnica del flash back si svolge in un’anonima stanza di degenza riservata ad ospitare gli ultimi giorni di Sandra, malata terminale di cancro, e nella clinica psichiatrica di Losanna.

TEMPO : l’intento narrativo è quello di condurre il lettore, attraverso il vissuto dei vari personaggi, al mondo disincantato della follia. Il tempo narrato in “Maledettamente” può essere definito come un tempo interiore vissuto da ogni singolo personaggio e quindi il “tempo della coscienza”.
Per quanto riguarda la datazione  l’autrice non fornisce alcuna precisazione perché le vicende narrate, pur prendendo spunto da alcune pratiche in uso, sono frutto della sua immaginazione.

PERSONAGGI : il personaggio che funge da voce narrante è Sandra.
Questa donna, sebbene il cancro la sta bramosamente sradicando dalla vita, decide nei pochi giorni che le rimangono di non lasciarsi andare apaticamente alle sorti del destino, ma di rendere omaggio alla vita con una sincera e impietosa testimonianza d’amore e di libertà.
Il carattere di Sandra viene evidenziato attraverso le sue riflessioni.
E’ un personaggio, una voce narrante, che si libra dalle pareti di un’anonima stanza d’ospedale e che guida il lettore a conoscere le vicende di un giovane psichiatra intento a sfidare una  violenta psichiatria.
Dalle situazioni narrate il lettore può dedurre l’età anagrafica di Sandra.
L’autrice focalizza la descrizione fisica di Sandra puntando su alcuni elementi descrittivi che evidenziano la sua malattia.
 Altro personaggio su cui si snoda il romanzo è Sergio, brillante medico psichiatra, che accetta un incarico alla prestigiosa clinica psichiatrica di Losanna.
Arrivato nella clinica questo giovane medico si scontrerà con determinazione contro gli abusi perpetuati da una degenerata psichiatria, denunciando i soprusi e le violenze messe in atto dalle usuali pratiche psichiatriche.
Attraverso il dialogo con i pazienti, non vedendoli come malati da schedare e da sedare, egli rivendica il diritto di ogni paziente di essere aiutato a superare la sua crisi esistenziale e di essere guidato a recuperare la sua vita quotidiana.
Il tratto che contraddistingue Sergio è la forte empatia che stabilisce con i suoi pazienti. Risaltano nel tessuto narrativo i dialoghi tra Sergio e gli ospiti della clinica; dialoghi che evidenziano l’importanza della diversità come diritto inalienabile di ogni individuo e valore inestimabile per la società.
Gli ospiti della clinica vengono presentati dall’autrice utilizzando una forte connotazione descrittiva; nell’intreccio narrativo emergono scene dal forte spessore emotivo.
L’aspetto fisico e l’abbigliamento aggiungono particolari alle caratteristiche dei personaggi.

RAPPORTO PERSONAGGIO E AUTORE : Si percepisce nel romanzo un intimo rapporto tra l’autrice e i personaggi.
L’autrice ha infatti vissuto in prima persona alcuni fatti che l’hanno portata a denunciarli utilizzando la narrazione.
La caratteristica che accomuna i personaggi è il desiderio ancestrale di conquistare la libertà.

TEMI TRATTATI : l’affermazione della diversità come valore, la straordinaria forza della liberà e un forte rifiuto per ogni abuso e costrizione

ADRIANA PITACCO